mercoledì 23 luglio 2008

FENOMENO FACEBOOK

Ho cercato per mesi di entrare nella mentalità di tutti coloro che usano FACEBOOK, la nuova Internet-mania che sta letteralmente spopolando in Italia. Dopo aver guardato con sospetto per settimane le prime richieste che un paio di persone più navigate – è il caso di dirlo – di me mi inoltravano per unirmi al popolo dei Facebookiani (“Join the group!”), ho deciso di rispondere, più che altro perché mi sembrava che fosse ormai diventato l’unico modo di comunicare con loro (una specie di rimpiazzo delle email, per intenderci). E così mi sono iscritta, e per scoprire cosa fosse questo sito, ho dato un’occhiata al profilo delle mie “due nuove amiche”. Ho trovato una marea di roba, quiz, gruppi, amici sparsi per il mondo, messaggi e notizie sugli ultimi movimenti degli iscritti, foto, link e chi più ne ha più ne metta. MAH!.. penso io, chiudo l’applicazione e non ci penso più.
Ultimamente però mi sono arrivate parecchie richieste di persone che conosco o che ho conosciuto, e che volevano avere accesso al mio profilo, ed ho iniziato a trovare la cosa divertente. Ho caricato una foto nella pagina iniziale, ho aggiornato il mio profilo, ho appuntato su una cartina virtuale un po’ (non tutte) delle città dove sono stata, ho riempito una libreria – sempre virtuale – di una piccola percentuale dei libri che mi è piaciuto leggere. Ho scoperto che esiste un gruppo che cerca di raccogliere tutti coloro che erano ad Almeria in Erasmus nel 2002-2003, ho ritrovato 2 compagne dell’università e due compagni delle medie. Mi si è aperta la possibilità di sapere che fine hanno fatto quelli di cui ho perso le tracce: i miei housemates coreani e giapponesi, gli amici di Dublino, e soprattutto quelli dell’Erasmus!
Credo che in Facebook ci siano moltissime schifezze”, ma credo anche che sia il modo più efficace per tenersi aggiornati e in contatto con tante persone contemporaneamente! E allora, se serve a questo, evviva Facebook.