martedì 15 settembre 2009

ZAMMU' E MALAZENI: I GEMELLI DIVERSI

“gemelli diversi” Zammù e Malazeni, concepiti dalle stesse persone per venire incontro ad esigenze diverse, o meglio, a mood diversi. Mi verrebbe da dire: quando ti senti “rock”, vai da Malazeni, quando ti senti “lento”, Zammù è il posto ideale. Questo perché Malazeni è più grande, la musica ha un volume più alto, si ascolta rock piuttosto che de Andrè o Capossela.
Come dire, Malazeni è più da birra, mentre da Zammù si va per gustarsi un buon bicchiere di vino. Da Malazeni i tavoli sono lunghi, gli spazi ampi, e un cortile interno funge da sala fumatori. Tuttavia, anche se i due locali sono apparentemente ed esteticamente differenti, sono pur sempre fratelli, e lo zampino dei genitori, alias Massimo e Laura, è ben visibile.
Primo: entrando in Malazeni non si può fare a meno di notare la gigantesca scultura di cartapesta , mentre i mitici soli di Cartura illuminano la lunga sala assieme a violini e sax luminosi (sì, sono lampadari – entrare per credere). Per chi non lo sapesse, anche Zammù è decorato con le creazioni di cartapesta – chi non ha notato la carrellata di personaggi famosi che “popolano” il locale? Per non parlare delle “Gradisca”, le marionette, le giraffe e i gatti.
Altra caratteristica lampante è la genuinità del posto: niente banconi patinati, sedie luccicanti e fighetterie inutili, questo locale, anche se ha appena aperto, è già vissuto. Il vecchio pavimento è stato interamente ricoperto con carta da riciclo, pagine di riviste e libri portati dai clienti di Zammù. Sul soffitto tubi a vista, mentre una parte di parete è stata trasformata in un’enorme lavagna (sempre un’opera di fai-da-te, c’è da scommetterci) dove viene periodicamente segnato il menù del momento. E qui arriviamo ad un aspetto fondamentale di Malazeni, che nasce con uno scopo bellissimo e ben preciso: la raccolta e l’incontro di culture diverse, che trovano espressione concreta nel mettere in tavola piatti della cucina povera del mondo. Cucina povera significa fatta con ingredienti poco costosi e facili da trovare (nel paese d’origine ovviamente), piatti semplici, in un certo senso anche loro fai-da-te. Qualche esempio: linguine al pesce azzurro, cous cous alla marocchina, Irish Stew, merluzzo e patate e via dicendo. Il menù cambia ogni 15 giorni ed è il frutto di una continua ricerca culinaria che coinvolge tutte le zone del mondo.
A differenza della maggior parte dei locali, e seguendo la falsariga del “gemello diverso” Zammù, Malazeni è stato creato con un intento che si distacca dall’arido business. ENTRARE PER CREDERE.