Raramente mi è capitato di imbattermi un libro così mal scritto come UOMINI CHE ODIANO LE DONNE. Al di là della questione letteraria o narrativa (anche qui avrei parecchie cose da ridire..), mi riferisco traduzione ed editing: semplicemente, il linguaggio non sta in piedi. Quasi ogni frase scritta ha un errore di costruzione, punteggiatura, o inesattezza lessicale. Ci sono in particolare alcune chicche che meritano una nota:
- un personaggio è descritto come un viveur che si diverte facendo surf nelle “Indie Occidentali”. In effetti esiste una confederazione di stati caraibici chiamati Indie Occidentali Britanniche, ma il termine mi sembra comunque talmente anacronistico da essere quasi ridicolo. Invece di parlare di Caraibi o centro America, Indie Occidentali mi fa subito pensare alle 3 caravelle..
- un altro personaggio racconta di aver trovato temporaneamente alloggio e rifugio in un convento, ma – cito testualmente – “non facevo la suora”. Secondo voi, è possibile fare la suora? Essere suore, o preti, o frati, è un lavoro che si fa per un periodo, come può essere il cameriere, l’insegnante o il poliziotto? Oppure è uno stato d’essere permanente, una scelta di vita che condiziona tutti gli aspetti della vita? Io propenderei per la seconda.
A questo punto mi chiedo due cose:
1. Come sarà in lingua originale? E nelle altre lingue in cui è stato tradotto? A giudicare dal successo di pubblico, spero che gli altri editori siano stati un po’ più precisi e attenti di quello italiano. Il libro si legge bene, è scorrevole e avvincente, nonostante le continue ripetizioni e lo spreco di inutili dettagli, che ne fanno lievitare considerevolmente il volume (memorabili le 10 righe di caratteristiche tecniche per descrivere il nuovo Mac della protagonista).
2. Mi domando inoltre come sia possibile che nessun lettore si sia accorto di quelle che non sono semplici sviste, ma grosse imprecisioni, e perché la trilogia sia diventata un successo di massa. Immagino che sia per lo stesso motivo per cui anche personaggi di spicco, giornalisti e politici hanno smesso di usare il congiuntivo, o per cui cuochi ed esperti di cucina parlano DEI gnocchi (semplicemente atroce!). Ma ci siamo così linguisticamente appiattiti da non riconoscere quando una storia è scritta bene e quando male? Quando leggiamo, siamo così distratti da non accorgerci che le frasi “non filano” come dovrebbero?
1 commento:
Per me "fare la suora" è molto efficace invece. Si riferisce al fatto che era in incognito e suggerisce un accento lievemente negativo al "mestiere" di suora, che per alcuni può essere una vocazione, magari per altri può a ben diritto essere considerato un mestiere.
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